Etica della Magia

"Se non fai male a nessuno fa ciò che vuoi". Più facile a dirsi che a farsi! Purtroppo siamo umani, non divini, ed è naturale per noi far del male, anche indirettamente. Siamo tutti diversi, ognuno con i propri ideali, con i propri giudizi, con la propria morale .. io per quanto cerco di essere buona e disponibile con tutti spesso vengo fraintesa. Sarà qualcosa nel modeo di fare o di esplimermi, non so, fatto stà che anche non volendolo evidentemente ho fatto del male a qualcuno, urtandolo, facendolo sentire minacciato. Si fa del male a qualcuno come lo si riceve anche, a volte son piccole ferite, altre volte rimangono cicatrici profonde. Ma diciamo che sto andando a cercare un ago in un pagliaio! In linea di massima questa è la regola che penso tutti dovrebbero cercare di rispettare, tenendo presente una cosa, tra quei "nessuno" c'è anche la propria persona. Se scelgo di fare una cosa perchè non voglio ferire un amico, ad esempio sacrificando del tempo prezioso per far qualcosa di noioso che praticamente l'amico mi obbliga a fare, faccio comunque del male a me stessa. Stà a me scegliere se preferisco far del male a me stessa o all'amico.

Non do particolarmente peso alla "legge del tre", diciamo che piuttosto ho una mia visione della cosa. Penso che sia difficile far combaciare una regola così semplice alle leggi del karma, non è una cosa così di facile comprensione. Istintivamente verrebbe da domandarsi che male hanno fatto magari quei bambini morti poco dopo la nascita, o perchè persone tanto buone hanno continui guai e persone invece che meriterebbero solo del male vivono alla grande. Una risposta possibile va a toccar le vite precedenti, paghi oggi tutto il male che hai fatto nel passato. Ma è una risposta che lascia una certa insoddisfazione. Quello che io credo è che ciò che noi facciamo, qualcunque cosa, influisca su ciò che ci circonda e su noi stessi. Se ci comportiamo in modo scorretto ne pagheremo le conseguenze allo stesso modo comportandoci con bontà e gentilezza, richiamiamo a noi energia positiva. Ma l'essere umano è volubile e complicato, non basta far del bene per ricevere del bene .. bisogna volerlo, desiderarlo. Credo che i pensieri che sono nella nostra testa attirano energie positive o negative in base alla loro qualità. E' inutile far del male e criticare continuamente gli altri, lamentandosi, invidiando e provando rabbia e rancore. A volte capita di fare del male pur essendo in bona fede. In modo semplicistico si può anche seguire la legge del tre, ma piuttosto io la interpreterei come "ciò che fai torna indietro, nel bene e nel male", non credo che ciò però si moltiplichi per tre. Ho imparato che l'energia non si crea e non si distrugge, solo si modifica, se goni qual volta si moltiplicasse per tre l'energia che ci circonda crescerebbe in modo esponenziale. Ma questo è un mio ragionamento personale!

Adesso, dopo aver analizzato queste due regole di vita, vi dico ciò che per me dovrebbe essere alla base di goni cosa: l'Amore. Un sentimento tanto puro ed elevato che ancora oggi l'uomo non è riuscito a descrivere, migliaia di poeti e artisti ci hanno provato attraverso le parole e l'arte. L'Amore muove il mondo, fa battere il cuore, fa nascere la vita, risana le ferite. Ogni cosa dovrebbe essere fatta con amore, ogni gesto .. anche quando si dice una verità che fa male, quando si vuole rifiutare qualcosa o qualcuno, quando si aiuta qualcuno e quando accadon cose piacevoli o spiacevoli. Non è facile, è qualcosa che si può imparare però, con esercizio costante. Come bisogna imparare a crearsi uno scudo contro le invidie, i giudizi, le critiche perchè chi ama senza pretese e incondizionatamente è un bersaglio facile .. all'inizio, non certo quando vive la propria vita seguendo solo l'Amore. 


In magia valgono queste tre regole sopra citate. Non trovo giusto, come tanti, vendicarsi o muoversi per danneggiare o ferire qualcuno, per quanto grande possa essere il torto subito. Ma penso anche che una strega possa muoversi in modo intelligente rimandando indietro energie negative o fatture, creando uno scudo o una protezione. Per quanto riguarda magie o incantesimi fatti verso terzi a fin di bene non pesno che si debba chiedere sempre il permesso per il semplice motivo che non tutti l'accetterebbero per ignoranza, per paura che possa accadere qualcosa di peggiore o perchè sminuirebbero il gesto. D'altronde se voglio regalare una coperta a un senza fissa dimora, gli do la coperta e basta, senza far domande, se voglio comprare un regalo di compleanno a qualcuno, lo compro seguendo i gusti della persona e glielo do alla prima occasione. Se voglio pregare per la guarigione di qualcuno non mi viene da chiedere il permesso! Ovviamente per operare magicamente ci vuole una certa dose di buon senso, giudizio e morale, facendo sempre attenzione a ciò che si chiede, evitando di vincolare o legare qualcosa o qualcuno.

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Antenati

Il mio rapporto con gli antenati è iniziato da non molto tempo. 

Premetto che ho un rapporto forse un po' particolare con la Morte, nella mia famiglia sono diverse le persone che se ne sono andate, anche prima del tempo, lasciando un grande vuoto e un grande dolore da affrontare. Credo di aver conosciuto la Morte in uno dei modi peggiori, per essere solo una bambina. Ma ho imparato a relazionarmi con lei, a capirla, ad accettarla e anche ad accoglierla, comprendendo il suo ruolo di Consolatrice, l'unica capace di alleviare la sofferenza. Ricordo che quando una decina di anni fa mancò mio nonno, non piansi neanche una lacrima al funerale e per questo mio cugino mi disse che avevo un cuore di ghiaccio. Ma era qualcosa che stavo aspettando e che avevo anche a tratti sperato. Accompagnando il suo corpo al cimitero il mio pensiero era rivolto a lui, finalmente i pace, sereno, accanto a sua figlia, disteso sotto a un albero in piena estate, con accanto un buon fiasco di vino rosso. Ero triste, certo, ma ero anche serena. Nonostante questo non ho mai prestato in passato molta attenzione agli antenati e questo un po' me ne dispiace. Non so spiegare il vero motivo, pensavo a loro di tanto in tanto chiedendomi come sarebbero andate le cose se loro non se ne fossero andati, ma cacciavo in fretta il pensiero. Non sono andata e tutt'ora non vado spesso al cimitero perchè ritengo di poter onorare i miri morti e i miei antenati ovunque io sia, mi è sempre piaciuta la tradizione giapponese e cinese di avere un altare dedicato a loro all'interno dell'abitazione, trovo che questa sia la cosa migliore da fare. Ma nell'ultimo periodo ho sentito il bisogno di ricollegarmi a loro. Non mi riferisco solo a chi ho conosciuto ed è passato oltre ma anche a chi è venuto prima ancora, agli antenati vieri e propri, alle mie origini, alla mia linea di sangue. Questo bisogno è nato poco a poco, dopo aver letto alcuni articoli legati al cunto degli antenati, dopo aver studiato la mitologia nordica e romana e dopo aver capito quanto questo possa essere importante. Odino, padre degli dei, dio della magia, della poesia e della guerra, è il mio dio patrono da cui stò imparando alcune cose .. è un dio che ama mettere alla prova chi domanda di lui, adora porre delle sfide da affrontare. Attraverso la divinazione con le rune mi ha chiesto di lavorare con gli antenati, un paio di mesi fa, ed è un compito che sto tutt'ora svolgendo.

Non ho un vero e proprio altare dedicato agli antenati, non come vorrei più che altro. Ora ho una mensola su cui ci sono le foto di mia mamma, i miei due nonni e mio suocero. Ci sono anche alcuni oggetti come due candeline a forma di angelo, una pietra e un pupazzo. Mi piacerebbe qualcosa di diverso, sarebbe fantastico trovare un portafoto magari a forma di albero dove poter mettere i nonni e i bisnonni. Ho acceso per loro un paio di volte un incenso a bastoncino, domenica ho voluto dedicargli maggior attenzione offrendo loro incenso, vino e legumi. Ho chiesto la loro protezione e la loro benedizione, fertilità e abbondanza.

Ho creato mesi fa il mio albero genealigico, sono riuscita a risalire, dalla parte di mia nonna materna, fino ai tris nonni. Devo organizzarmi a recuperare qualche foto ancora, giorni fa mia sorella era andata proprio da mia nonna per lo stesso motivo, ha trovato qualche fotografia e me la deve far avere. Ho chiesto un po' in famiglia come fossero i miei bis nonni, dalla parte di mio padre ho scoperto che sua nonna vendeva ramazze e menta e altri erano operai, un po' come dalla parte di mia madre. Ricordo che c'erano diversi cuochi in famiglia, impiegati nelle mense. Entrambe le mie nonne hanno fatto questo lavoro, una ha fatto anche la sarta, mio nonno è stato un alpino. Mia madre lavorava in una cartiera e mio padre ha lavorato un po' come operaio e poi si è messo in proprio come commerciante. Ho provato a ricercar qualcosa di "magico" nella mia famiglia ma nessuno che leggesse carte o altro! Pazienza, va benissimo così direi! Non eravamo molto cristiani, legati però alla famiglia e al lavoro. Giusto questo fine settimana ho trovato un libro con tutti i cognomi piemontesi: Borello, dovrebbe rifarsi al vocabolario celtico borro, altero, fiero, che sembra aver generato anche il nome medievale Borellus. Potrebbe essere anche collegato al termine dialettale borel, collare, arnese di cuoio imbottito, che circonda il collo del cavallo da tiro.

Devo dire che ogni tanto questa ricerca è frustrante, a volte vorrei saper meglio cosa fare e come muovermi, come onorarli al meglio, come contattarli senza disturbarli o fare qualcosa di fastidioso. Vorrei sapere se davvero, come raccontava mio nonno, abbiamo nel sangue un po' di Norvegia, come hanno vissuto i miei antenati, come hanno amato o odiato, se hanno scritto delle lettere o qualcunque altra cosa ..

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