Negli ultimi hanno ho visto tante cose …
Ho visto persone che si erano perse, ritrovarsi in rete e
poi perdersi nuovamente.
Ho visto social network nascere, crescere, morire o
resistere.
Ho visto sincronizzazioni forzate con qualsiasi lista o
gruppo di contatti.
Ho visto registrazioni veloci e praticamente automatiche.
Ho visto la privacy di molte persone completamente
annullata.
Ho visto minorenni mostrarsi nudi al mondo intero senza
alcun pudore.
Ho visto persone che sapevano tutto le une delle altre senza
conoscersi.
Ho visto amici litigare a causa di un’incomprensione, per
una questione di punteggiatura.
Ho visto persone accusare altre di ignorarle o di odiarle
per non aver risposto a un messaggio.
Ho visto utenti lamentarsi per le novità, costantemente, per
poi non riuscirne più a fare a meno.
Ho visto gente impazzire, con crisi di astinenza immediata,
per una chat non funzionante o un social network in disuso per dieci minuti.
Ho visto persone sedute a un tavolo, senza parlare, con gli
occhi bassi sul telefono.
Ho visto persone sedute a un tavolo, tutte assieme,
escluderne altre per parecchio tempo, per far vedere la foto del proprio gatto
al vicino.
Ho visto gente che aggiornava continuamente la pagina, nella
speranza di leggere qualche nuovo inutile status.
Ho visto frasi serie e profonde ignorante e frasi
superficiali e di critica con centinaia di commenti.
Ho visto candele virtuali accese per malati di tumore, per
la locca contro l’AIDS e altre malattie.
Ho visto coppie innamorarsi, tradirsi, lasciarsi su un
social network.
Ho visto richieste di amicizia da parte di persone che
neanche ti salutano per strada.
Ho visto persone sole, con centinaia di “amici”.
Ho visto persone spiare altre persone per poi aver le armi
migliori per ferirle.
Ho visto come la falsità e il doppio gioco vengono nascoste
e raddoppiate da uno schermo.
Ho visto alcuni far di tutto per esibirsi ed essere al
centro dell’attenzione in tutti i modi.
Ho visto telefoni in grado di fare qualsiasi cosa tranne che
far una chiamata facilmente.
Ho visto ore ed ore perse nel nulla ... ore che non
torneranno più.
Sono entrata nella rete da ragazzina, passando per chat,
giochi, siti irriverenti, siti disgustosi, gruppi di discussione, mailing list,
forum, video, blog e quant’altro, ma il vortice dei social network in
combinazione con gli smartphone è davvero tremendo. Mi ricordo che all’inizio
avere un computer non era cosa facile, erano piuttosto cari, così come i
telefonini, inoltre bisognava sempre in qualche modo ricaricarli, soprattutto
quest’ultimi. Quando da ragazzina mi collegavo al pc, con quel router che
faceva un rumore assurdo e fastidioso, che cercavo di soffocare con un cuscino
se mi collegavo troppo tardi, sapevo che avevo i minuti contati. Letteralmente.
Sulla torretta del pc io e mia sorella avevamo attaccato un foglio con il costo
delle varie fasce orarie, espresso forse in ore o minuti, quindi ogni volta
dovevamo calcolare quanto tempo stavamo collegate e poi metter via i soldi per
pagare la bolletta. Se ci penso adesso quasi mi gira la testa! Ricordo che una
volta mi ero davvero stupita di essere stata ben quattro ore collegata, erano
veramente tantissime. E ora? Ora è tutto più facile, meno caro sicuramente. Si
paga un abbonamento e si ha la rete sempre a portata di mano, oltre a chiamate
e sms praticamente illimitati. Ma io sto uscendo matta da tutto questo .. dai
social network, da twitter, da google+, da youtube, da instagram, da tumblr, da
pinterest, da vine, va whatsapp, da viber, da skype, da ask e via dicendo.
Troppe, troppe cose. Il fastidio ha cominciato a nascre quando ogni cosa mi è
stata sincronizzata sul telefono, ancora oggi ho la rubrica con contatti doppi,
finti contatti perché in realtà il numero non c’è, cercavo di ritagliarmi un
piccolo spazio di privacy e poi finivo esattamente con la lista utenti piena di
nomi, anche senza volerlo. Ok, non sono certo una super esperta di tecnologia,
ma a volte c’è da uscirne scemi. E poi sono troppi, infiniti, ne nascono sempre
di nuovi, di diversi, alcuni cedono, muoiono e vengono abbandonati, altri
resistono nel tempo. E in qualche modo ti senti anche obbligato a star dietro a
tutto, ad aggiornarti, a seguire gli amici più o meno caro sulle varie
piattaforme, per non restare indietro. Ed è fighissimo all’inizio, è come stare
a Las Vegas, sei circondato da novità, da luci colorate, da idee nuove e sempre
fresche, da giochini che ti fanno passare il tempo … il tempo … mio dio quanto
ne ho perso, e quanto ci ho messo a rendermene conto! Ma è un po’ come una
droga e io non ne sono certo immune, ho passato sere, mentre ero fuori con
amici, a buttar l’occhio sul telefono per vedere questo o quello o addirittura
proprio mi chiudevo con quel piccolo schermo appiccicato quasi al naso, magari
perché ero scocciata o di cattivo umore. O peggio mi son anche ritrovata seduta
a un tavolo con un'altra persona che se ne stava lì a scrivere chissà cosa,
chissà dove e chissà chi. E magari l’ho fatto anche io, anzi, mea culpa, quasi
sicuramente è capitato. Ed è triste … parecchio. Che poi nonostante tutto
riesco ad avere un certo distacco, alcune persone invece sembra che perdano
letteralmente il cervello! Tutti quei “ho visto” che ho scritto all’inizio,
sono davvero cose che ho visto. Ma è normale che ci siano persone che danno di
matto perché facebook non funziona? Per CINQUE minuti? Ma scherziamo? Che
magari si incazzano o si offendono con questo o quello perché gli scrivono un
messaggio e non rispondo … soprattutto se lo hanno letto! Apriti cielo! “Lo hai
letto e non mi hai calcolato! Bastardo!”. Ma che cazzo, prima di tutto non è
detto che io lo abbia letto davvero, o comunque magari sono impegnata, sto
guidando e ho dato un’occhiata perché quel dannato coso continua a fare plin
plin e mi distrae anche, oppure non ti rendi conto che con le applicazioni sui
telefoni risulto sempre online anche quando non sono lì a cazzeggiare con
internet. O magari non ti voglio rispondere perché non ne ho voglia!!
Perkele!!! Prima era diverso! Mi scrivevi una mail? Ti rispondevo dopo qualche
ora. Un sms. Magari anche, e già lì un poco si sclerava. Quando ci si scriveva
le lettere, non è che uno appena l’aveva ricevuta correva a prendere carta e
penna e rispondeva. E poi a volte … ma che ti devo rispondere? A me a lungo
andare mi fan cadere le palle certe conversazioni, quelle che iniziano con
“Ciao”. Ok .. ciao .. ma scrivimi qualcosa, magari che sia qualcosa di più del
solito “Come stai”. Io già odiavo gli sms così, se hai voglia di far due
chiacchiere mi chiami, è più immediato, se vuoi dirmi qualcosa, velocemente,
senza tanti fronzoli, scrivimi un messaggio che abbia un senso. Non mi offendo
se prima non mi chiedi come stanno i parenti e il cane. E’ anche vero che
adesso per sapere se una persona sta bene o male basta curiosare un po’ nella
rete e qualcosina si ricava .. ma non è detto che però la persona in questione
stia bene. Rimpiango le vecchie telefonate, magari ti coglievano un po’ alla
sprovvista, a volte beccavano il momento perfetto. Ora non ci si parla più. Già
la comunicazione a volte non è delle migliori, parlare e non vedersi complica
già un pochino le cose .. ma parlare attraverso uno schermo è la morte, nascono
certi casini assurdi, si ferisce e ci si sente feriti con una facilità
inaudita. Il 90% della comunicazione è NON verbale, è data da gesti, da
sguardo, da piccoli movimenti facciali, tutte cose che attraverso i messaggi o
una chat non esistono! E così una battuta sarcastica viene scambiata per una
mancanza di tatto, ci si offende, si tiene il musone, si risponde a tono e si
alza un polverone per nulla. Poi ci sono quegli amici che si fanno sentire una
volta l’anno, o con i quali proprio non si hanno neanche contatti sulla rete,
ma ogni tanto se ne spuntano con domande e commenti .. peggio ancora quelli che
si possono fare tutti i cazzi tuoi guardando foto, status, video e via dicendo
e poi non ricambiano neanche il saluto per strada. Carini! Si passa da un
estremo all’altro, da foto provocanti fatte con una totale disinvoltura e
pubblicate senza problemi a scenate di gelosia per un commento con un
sorrisino. E poi, dopo molto tempo passato su piattaforme varie, comincia ad
annoiarti a morte, se non proprio a irritarti per tutta una serie di cose che
ti fanno capire quanto le persone possano essere stupide: status per parlano
del tempo, persone che scrivono status del tipo “Sono incazzata nera” e poi
quando gli si chiede perché non ti rispondono o ti dicono di farti i fatti
tuoi, catene di S. Antonio moderne, razzismo gratuito, allusioni ad altri
status, commenti indiretti a questo o a quello. Ho perso un po’ il filo del
discorso fatto sta che rimpiango un po’ i vecchi tempi in cui c’erano giusto i
forum e i blog, le parole venivano ponderate e poi scritte e non viceversa. La
goccia che ha fatto straripare il vaso è quella nata da una mia realizzazione:
se mi trovassi in una situazione di emergenza e dovessi chiamare in pochi
secondi qualcuno, un’ambulanza o qualsiasi aiuto, perderei tempo e nervi dietro
a un telefono che ha mille qualità fantastiche tranne quella di essere un buon
telefono. Me ne sono resa ancor più conto quando ho preso in mano il telefono
nuovo di mio papà, un semplicissimo telefono vecchio stampo, mi son resa conto
di quanto fosse facile e bello avere i tasti numerici, premere un tasto per
accedere subito alla rubrica .. mi stavo esaltando perfino per i semplici
giochi che aveva, come una scema! Sicuramente farò dei cambiamenti in futuro,
voglio prendere un telefono che sia prima un telefono e poi altro e abbandonare
il collegamento alla rete quando non sono davanti al pc. Dello smartphone vedrò
che fare, lo terrò forse per fare le foto di tanto in tanto o per usarlo come
navigatore quando mi serve. Voglio riprendere in mano qualche vecchio progetto
e concluderlo, occuparmi dei forum e dei blog che gestisco, fare in modo che
servano a qualcosa di positivo e che non siano solo aria fritta. Voglio cercare
di non perdere tempo sui social network ma al massimo sfruttare le loro
potenzialità, eliminando il superfluo, dedicandomi ad attività che non hanno a
che fare con la tecnologia e la rete.